AVVOCATO PER INCIDENTI STRADALI

Ti trovi coinvolto/a in un incidente stradale e non sai da dove iniziare? Lo Studio Legale Lazzari è al tuo fianco per aiutarti nella tutela dei tuoi diritti. Con anni di esperienza in infortunistica e sinistri stradali, offriamo assistenza legale completa.

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Hai subito un incidente stradale? Ecco tutto quello che devi sapere per tutelare i tuoi diritti?

  • Cosa fare dopo un incidente stradale?
  • Quando è necessario rivolgersi a un avvocato
  • Risarcimento incidente stradale: quali si possono ottenere
  • Incidente con feriti o decesso: cosa cambia
  • Tempi e modalità per il risarcimento
  • Domande frequenti
  • Assistenza legale con Studio Legale Lazzari

Professionisti al tuo fianco!

Avv. Maurizio Lazzari

Avv. Mario Lazzari

Avv. Alessandra Giurgola

Cosa fare dopo un incidente stradale?

Essere coinvolti in un incidente stradale può generare confusione e agitazione, ma è importante mantenere la calma e seguire alcuni passaggi fondamentali. La prima cosa da fare è verificare le condizioni di tutte le persone coinvolte e, se necessario, chiamare i soccorsi. In presenza di feriti, è obbligatorio contattare il 112 per richiedere un’ambulanza e le forze dell’ordine.

Successivamente, è importante raccogliere prove: fotografie dei veicoli, dei danni, della strada, dei segnali, e annotare i dati dei testimoni. La constatazione amichevole (CID) va compilata solo se c’è accordo tra le parti; in caso contrario, è bene attendere l’intervento della Polizia.

Contattare un avvocato fin da subito permette di evitare errori nella gestione iniziale del sinistro, che potrebbero compromettere la possibilità di ottenere un risarcimento corretto.

persona si chiede cosa fare dopo un incidente stradale tra macchine

Quando è necessario rivolgersi a un avvocato?

Non sempre è chiaro se sia il caso di coinvolgere un legale, ma in realtà l’assistenza di un avvocato è consigliata in tutte le situazioni in cui vi siano:

  • Danni fisici, anche lievi
  • Conflitti con la compagnia assicurativa
  • Responsabilità contese o incerte
  • Coinvolgimento di veicoli non assicurati o stranieri
  • Tempi lunghi nella gestione del risarcimento

L’avvocato specializzato in incidenti stradali ha il compito di tutelare i diritti della persona coinvolta, sia in fase di trattativa con l’assicurazione sia in sede giudiziale. Inoltre, può avvalersi di periti, medici legali e ricostruttori della dinamica del sinistro per rafforzare la posizione della parte assistita.

RICORDA. Se hai riportato danni fisici — anche solo contusioni, colpi di frusta o dolori muscolari — è importante che questi vengano valutati e certificati correttamente da un medico legale. Un avvocato può aiutare a quantificare il danno biologico e a ottenere un risarcimento proporzionato, anche in caso di inabilità temporanea o danno permanente.

Le assicurazioni, per loro natura, cercano di contenere i costi. Può accadere che vengano avanzate offerte economiche inferiori al dovuto, oppure che si verifichino ritardi ingiustificati. Un avvocato agisce da garante: invia una messa in mora, gestisce la trattativa e, se necessario, promuove un’azione legale per far valere i tuoi diritti.

Contatta una delle nostre sedi

Studio Legale Bologna

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Tel: 051.6447519

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Risarcimento: quali danni sono risarcibili?

Il risarcimento non si limita ai soli danni materiali al veicolo. Quando si parla di responsabilità civile da circolazione, si può richiedere il ristoro di:

  • Danni fisici e biologici: lesioni temporanee o permanenti
  • Danno morale: sofferenza e turbamento emotivo legati al trauma
  • Danno esistenziale: compromissione della qualità della vita
  • Danni patrimoniali: spese mediche, danni a oggetti, ecc…
  • Danni al veicolo e spese di traino/riparazione

Ogni voce deve essere adeguatamente documentata e valutata, anche attraverso visite medico-legali e perizie tecniche. L’avvocato svolge un ruolo chiave nel quantificare correttamente il danno e nel negoziare il giusto indennizzo.

persone cercano di accordarsi dopo un incidente stradale tra macchine

Incidenti con feriti o decesso: cosa cambia?

Quando l’incidente ha causato lesioni gravi o il decesso di una persona, il procedimento si fa ancora più delicato. In questi casi entra in gioco anche l’ambito penale, e il legale diventa interlocutore diretto della Procura, oltre che delle assicurazioni.

Chi ha riportato gravi conseguenze fisiche o ha perso un familiare ha diritto a un risarcimento esteso che copra anche il danno psicologico, il danno parentale e le spese legate alla cura, all’assistenza o alle esequie.

In questi casi, l’intervento di un avvocato esperto è indispensabile per non lasciare nulla di intentato e affrontare con lucidità le diverse implicazioni legali.

Guida pratica su cosa fare dopo un incidente

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Tempi e modalità del risarcimento

I tempi per ottenere un risarcimento possono variare in base alla complessità del caso, alla disponibilità delle prove e all’atteggiamento della compagnia assicurativa. In media:

  • Incidenti con soli danni materiali: 30-60 giorni

  • Incidenti con lesioni lievi: 90-120 giorni

  • Lesioni gravi o decesso: oltre 6 mesi, anche con azione giudiziale
    L’avvocato si occupa di inviare la messa in mora, raccogliere la documentazione medica e tecnica, avviare la trattativa o agire in giudizio. In caso di ritardi o offerte incongrue, sarà possibile intraprendere un’azione legale per far valere i propri diritti.

FAQ - Domande frequenti

Quando si può chiedere la causa di servizio?

La causa di servizio è un riconoscimento giuridico riservato ai dipendenti pubblici che subiscono un’infermità o una menomazione fisica o psichica a causa di eventi connessi con l’attività lavorativa. È possibile richiederla nei seguenti casi:

  • Infermità o infortunio durante il servizio: La menomazione o infermità deve essere riconducibile in modo diretto o indiretto a un atto di servizio. L’infermità può derivare da un evento traumatico o da una malattia sviluppata a causa delle condizioni di lavoro.
  • Connessione causale: È necessario dimostrare che l’infermità è legata all’attività lavorativa svolta. Non è sufficiente che il dipendente si sia ammalato mentre era in servizio; deve esserci un nesso causale tra il lavoro e l’evento che ha causato l’infermità.
  • Presentazione della domanda: La richiesta va fatta entro un determinato termine (di solito entro 6 mesi dall’infortunio o dalla malattia). La domanda deve essere corredata da certificazione medica e presentata all’amministrazione di appartenenza.
  • Accertamento medico: Successivamente, un’apposita commissione medica valuta la richiesta per accertare l’esistenza della menomazione, il nesso di causalità e l’entità del danno subito.
Chi ha una causa di servizio è soggetto a visita fiscale?

Sì, chi ha ottenuto il riconoscimento della causa di servizio può essere comunque soggetto a visita fiscale durante i periodi di assenza per malattia. Il riconoscimento della causa di servizio non esonera automaticamente il dipendente pubblico dall’obbligo di essere reperibile per i controlli medici disposti dall’INPS.

Tuttavia, alcune malattie o menomazioni riconosciute come derivanti da una causa di servizio potrebbero rientrare tra le patologie che esentano dalla visita fiscale. In base alla normativa vigente, i dipendenti affetti da determinate patologie gravi, per esempio quelle che richiedono terapie salvavita, sono esonerati dalla visita fiscale. In ogni caso, è importante che il dipendente verifichi se la propria infermità rientra in queste eccezioni.

Se non esiste un’esenzione specifica, il dipendente è comunque tenuto a rispettare gli obblighi di reperibilità e può essere soggetto a visite fiscali durante le fasce orarie previste.

Qual è l'importo della pensione privilegiata?

La pensione privilegiata sarà corrisposta nella misura prevista per la pensione ordinaria aumentata di un decimo, se più favorevole rispetto a quella calcolata sulla base dei parametri della Tabella A, e a condizione che l’interessato, al momento della cessazione del servizio, abbia maturato almeno 15 anni di servizio utile, di cui 12 di servizio effettivo.

Dunque, per il calcolo occorre sempre fare riferimento a due tabelle allegate al D.P.R. n. 834/81.

Quanto tempo passa per ottenere la pensione privilegiata?

La procedura tesa al riconoscimento della pensione privilegiata, divenuta di competenza dell’INPS territorialmente competente, deve essere definitiva non oltre il termine di 180 giorni, termine ulteriormente abbreviato, in forza del Regolamento INPS del 21.12.2020, a 115 giorni, suscettibile di essere sospeso, una sola volta, per un termine non superiore a 30 giorni.

Pensione privilegiata negata, che fare?

Contro i dinieghi di riconoscimento della pensione privilegiata, è possibile ricorrere alla Corte dei Conti territorialmente competente. Qui il Giudice, potrà disporre una nuova valutazione sulle patologie ritenute dipendenti da causa di servizio ed emettere una sentenza di condanna nei confronti dell’Inps alla liquidazione del trattamento privilegiato del dipendente. Quando viene emesso un decreto negativo, non vi sono limiti di tempo per presentare il ricorso alla Corte dei Conti.

Dove fare la domanda di pensione privilegiata?

Una volta in pensione, o una volta esonerato dal servizio, la domanda va prodotta, telematicamente, alla Sede INPS del proprio luogo di residenza.

Chi liquida la pensione privilegiata?

Alla liquidazione dell’importo dovuto provvede la sede dell’INPS territorialmente competente.

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