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Cosa fare subito dopo un incidente in monopattino

Il conducente di monopattino, in quanto utente debole della strada, è tutelato dalla legge in modo particolare. Nei sinistri con un veicolo a motore la responsabilità è spesso presunta a carico del conducente del veicolo, salvo prova contraria. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, è l’automobilista o il motociclista a dover dimostrare di aver adottato tutte le cautele per evitare l’urto (es. apertura improvvisa della portiera – “dooring”, mancata precedenza, sorpasso troppo ravvicinato). Se la caduta dipende da insidie stradali (buche, avvallamenti, pavimentazione sconnessa), può rispondere anche il gestore della strada per difetto di manutenzione.

Tuttavia, ottenere un risarcimento equo non è automatico. In caso di incidente in monopattino, è fondamentale documentare l’accaduto, raccogliere prove (foto del punto esatto, testimoni, verbali, referti medici, eventuali immagini di telecamere o dashcam) e presentare la richiesta all’assicurazione in modo corretto e completo. Solo così si possono ottenere risarcimenti per danno biologico, danni materiali (monopattino, abiti, dispositivi), giorni di inabilità, spese mediche, danni morali e perdita di qualità della vita.

Interveniamo fin da subito per evitare errori che possano compromettere la pratica: dalla ricostruzione della dinamica alla gestione dei rapporti con l’assicurazione. Ogni dettaglio può fare la differenza.

incidente in monopattino con persona per terra dopo un tamponamento e monopattino danneggiato

Responsabilità nei sinistri con monopattini

La responsabilità va valutata in base alla dinamica concreta. Nelle collisioni con un veicolo a motore opera, in via generale, una presunzione di responsabilità a carico del conducente: spetta a lui dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il sinistro (condotta prudente, distanza di sicurezza, manovra corretta). Questa logica vale anche quando il monopattinista cade per una manovra pericolosa altrui “senza contatto” (ad es. taglio di strada o svolta improvvisa che costringe a frenata d’emergenza): se la condotta del veicolo ha causato la perdita di controllo, il danneggiato può comunque chiedere il risarcimento.

Quando la caduta è dovuta a difetti della sede stradale (buche non visibili, avvallamenti, tombini sporgenti, pavimentazione sconnessa), la responsabilità può ricadere sul gestore della strada per difetto di custodia/manutenzione. In questi casi è importante provare che l’insidia fosse non prevedibile e non evitabile con normale diligenza; l’ente potrà liberarsi solo provando il caso fortuito.

Sul piano assicurativo, i danni derivanti da urto con auto/moto sono coperti dalla RCA del veicolo responsabile (anche nel caso di dooring, perché l’apertura della portiera rientra nella circolazione). Se il veicolo è non identificato o non assicurato, si può valutare l’accesso al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada. Nei casi di insidia stradale, la richiesta si indirizza al Comune/ente gestore e alla sua compagnia.

È possibile un concorso di colpa del monopattinista: condotte come velocità eccessiva, distrazione (uso del telefono), circolazione su tratti vietati o mancata osservanza delle regole (luci, attraversamenti, precedenze) possono ridurre l’importo risarcibile, senza escluderlo se l’altra parte ha responsabilità accertate. Per questo è decisivo raccogliere prove coerenti (foto del punto, testimoni, verbali, referti, eventuali video/dashcam) che permettano di ricostruire correttamente la catena causale.

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Le dinamiche di incidente più comuni e come provarle

Apertura improvvisa di portiera (dooring)

Tipico scenario: auto in sosta; portiera che si apre senza controlli nella traiettoria del monopattino.

Prove utili: foto ravvicinate di portiera aperta/angolo d’apertura, posizione dei mezzi, graffi/ammaccature sul lato dell’auto, testimonianze, eventuali dashcam/telecamere di negozi/condomini, verbale forze dell’ordine.

Errori da evitare: spostare i mezzi prima delle foto; mancare l’identificazione del conducente/assicurazione.

Insidie stradali: buche, avvallamenti, tombini, ecc...

Tipico scenario: caduta senza coinvolgimento di veicoli, per difetti della sede stradale non visibili né segnalati.

Prove utili: foto in macro con riferimento metrico (moneta/metro), foto da più angoli e con luce naturale per evidenziare profondità, assenza di segnaletica/coni, posizione esatta (via, civico, geolocalizzazione), testimonianze, eventuali segnalazioni pregresse al Comune.

Errori da evitare: fotografie generiche “di contesto”; tornare giorni dopo quando l’ente ha già ripristinato (meglio foto subito).

Rotaie del tram, binari e pavimentazioni lisce/bagnate

Tipico scenario: ruota che si incanala nella rotaia o scivola su pietra bagnata.

Prove utili: foto della sezione della rotaia, indicazione della larghezza scanalatura, assenza di avvisi, testimonianze, eventuali incidenti analoghi già segnalati in zona.

Errori da evitare: non documentare le condizioni meteo/illuminazione al momento del sinistro.

Sorpasso laterale con distanza di sicurezza insufficiente

Tipico scenario: auto che supera troppo vicino urtando manubrio/fianco.

Prove utili: segni sul lato destro del veicolo, abrasioni a manopole/manubrio, foto del punto con larghezza corsia (riferimenti metrici), testimonianze, telecamere.

Errori da evitare: non immortalare la larghezza effettiva della carreggiata; accettare subito la colpa “perché ero a destra”.

Risarcimento danni per incidenti in monopattino

Il risarcimento può coprire tutti i danni subiti: non solo le spese mediche o la riparazione del monopattino, ma anche il danno biologico, il danno morale, ecc… Ecco nel dettaglio:

  1. Danni patrimoniali (economici, documentabili): rientrano spese sanitarie già sostenute (es. pronto soccorso, fisioterapia, ecc…), spese future prevedibili, perdita/riduzione di reddito (es. giorni lavorativi persi), danni a cose (es. occhiali danneggiati nella caduta), costi indiretti (es. trasporti alternativi durante l’inabilità).
  2. Danni non patrimoniali (alla persona): danno biologico e postumi permanenti (necessita perizia medico-legale), danno morale (sofferenza psico-fisica correlata all’evento), danno esistenziale (limitazioni alla vita quotidiana), danno estetico (es. cicatrici).

Voci particolari da considerare nei sinistri in monopattino:

  • Esami e cure “minori” spesso escluse nelle offerte iniziali (visite di controllo, integratori, cerotti, taping): vanno sommate e documentate.
  • Device danneggiati (smartphone/GoPro/auricolari) utili anche come prove video: chiedi il ripristino o il valore residuo.
  • Trasporti per visite: indica distanza, biglietti, ricevute taxi—sono rimborsabili se collegati alle cure.
  • Personalizzazioni tabellari: in presenza di attività sportive o professioni manuali particolari, valuta l’incremento motivato della posta non patrimoniale.

ATTENZIONE: non firmare liberatorie o accettare offerte “a forfait” senza una perizia completa—si rischia di rinunciare a voci risarcibili importanti (futuro terapeutico, personalizzazioni, redditi).

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Tempi e modalità del risarcimento

I tempi per ottenere un risarcimento possono variare molto, in base alla gravità del danno, alla chiarezza delle responsabilità e all’atteggiamento della compagnia assicurativa.

Nei casi più semplici (es. tamponamento con responsabilità chiara, apertura portiera con numerose evidenze), si può ottenere una liquidazione in pochi mesi. In situazioni più complesse, specie se serve una perizia medico-legale o se la compagnia contesta la dinamica, i tempi si allungano e può essere necessario avviare una causa civile.

Il percorso può seguire due strade:

  • Fase stragiudiziale: si raccolgono le prove, si invia una diffida alla compagnia assicurativa e si tenta un accordo bonario.
  • Fase giudiziale: se l’offerta è insufficiente o assente, si procede con una causa, supportati da relazioni tecniche, testimonianze e documentazione.

In entrambi i casi, è fondamentale muoversi in fretta: le richieste di risarcimento hanno termini di prescrizione, e ogni ritardo può compromettere il buon esito della pratica.

FAQ - Domande frequenti sugli incidenti in monopattino

Chi paga i danni in un incidente con monopattino?

Di norma risponde la compagnia del veicolo a motore responsabile del sinistro. Se la caduta è dovuta a insidie stradali (buche, pavimentazione sconnessa), può essere responsabile il gestore della strada. In caso di veicolo non identificato/non assicurato si valuta il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada.

Ho urtato una portiera aperta con il monopattino: ho diritto al risarcimento?

Sì: chi apre la portiera deve farlo in sicurezza. Di regola risponde la RC del veicolo. Fotografa la scena (angolo d’apertura, posizione mezzi) e raccogli testimoni/telecamere.

Sono caduto per una buca: posso chiedere i danni al Comune?

Sì, se si dimostra che si trattava di insidia non prevedibile/visibile e che c’è nesso causale con la caduta. Servono foto immediate con riferimenti metrici, testimonianze e segnalazione all’ente gestore.

Il mancato uso del casco mi toglie il diritto al risarcimento?

Non automaticamente. Può incidere sulla quantificazione (eventuale concorso di colpa), ma il diritto al risarcimento resta se l’altra parte ha responsabilità accertate.

Incidente con monopattino in sharing: chi è responsabile?

Dipende dalla dinamica. Se la causa è un veicolo: risponde la sua compagnia. Se l’incidente dipende da un guasto del mezzo (freni, ruote, luci), può profilarsi la responsabilità del gestore del servizio. Conserva screenshot dell’app, codice mezzo e report inviati.

Non ho chiamato le forze dell’ordine: posso comunque chiedere il risarcimento?

Sì, ma servono altre prove: foto, dati del conducente, testimoni, referti PS. Il verbale aiuta, ma non è l’unica prova.

Quanto tempo ho per chiedere il risarcimento?

Di regola i danni da circolazione si prescrivono in 2 anni (termini diversi se il fatto è reato). Agisci subito: i filmati esterni vengono spesso cancellati in pochi giorni.

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  • Dell'Avvocato Maurizio Lazzari apprezzo la grande capacità di mediazione. In questo compito impiega due competenze che pur non... Leggi di più

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    8 Ottobre 2025

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    2 Ottobre 2025
  • Lo conosco da quasi 30 anni... è una garanzia!!!

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    2 Ottobre 2025

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    2 Ottobre 2025
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    30 Settembre 2025
  • Studio serio, preparato, interdisciplinare, doti umane e professionali eccellenti.

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    30 Settembre 2025

    Avv Maurizio Lazzari, professionista serio. Ho trovato grande disponibilità e competenza.

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