Ai soggetti minori affetti da diabete spetta il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e non la sola indennità di frequenza
E’ quanto stabilito dalla Corte di Appello di Lecce, che ha riconosciuto in favore del minore diabetico patrocinato dall’Avv. Mario Lazzari, l’indennità di accompagnamento; nello specifico, con tale significativa sentenza, la Corte territoriale ha confermato la necessità di attribuire l’indennità di accompagnamento ai minori di diciotto anni perché gli stessi necessitano, a causa dello stato patologico in cui versano, di una assistenza diversa e più intensa, per forme e tempi di esplicazione, da quella occorrente ad un minore sano.
E’ infatti assurdo pensare che un bambino, che convive quotidianamente con livelli glicemici instabili, che alternano ipo e iperglicemia, possa effettuare da solo la misurazione della glicemia ed adottare tutte le decisioni relative alla dieta alimentare da seguire, ai farmaci da assumere e all’attività motoria da svolgere, senza la costante presenza di un familiare o, comunque, di una persona che possa assumersene la responsabilità.
Non va sottaciuta poi la particolare assistenza psicologica di cui necessita un minore diabetico per ovviare al senso di frustrazione e diversità che, inevitabilmente, prova nei confronti dei pari età non afflitti dalla stessa patologia.
E’ quindi evidente che il minore affetto da diabete necessiti di un’assistenza diversa e significativamente più intensa rispetto a quella occorrente ad un minore sano.
Malgrado la suddetta decisione fatta propria da diversi Tribunali italiani, nella maggior parte dei casi, l’Inps si limita ancora ad erogare l’indennità di frequenza, il cui importo annuo è pari a €.2.517,75, anziché corrispondere l’indennità di accompagnamento, dell’importo di €. 6.185,16 annui.
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