Responsabilità medica, ecco un esempio pratico.
Responsabilità medica: ASL Maglie dovrà pagare 174 mila euro ad un uomo di Cutrofiano. Il contagio del 60 enne risale al 1983, quando venne ricoverato nell’ospedale di Maglie in seguito ad un incidente stradale. Vista la necessità di effettuare un intervento chirurgico, i medici gli effettuano due trasfusioni, con quattro sacche di sangue.
E’ solo nel 1999 che l’uomo di Cutrofiano scopre di essere affetto dall’epatite Hcv, dopo aver fatto delle analisi di routine a causa di una sensazione di stanchezza che avverte da qualche tempo. Si tratta della forma più grave di epatite, per la maggior parte dei casi asintomatica quando viene contratta: i primi sintomi della malattia, infatti, si presentano a distanza di oltre un decennio, quando ormai è diventata una forma cronica.
Nel 2004 l’impiegato aveva ottenuto il riconoscimento di un indennizzo da parte del Ministero della Salute, sulla base di un fondo, istituito con la legge 210 del 1991, che lo Stato mette a disposizione per coloro che subiscono un danno da emotrasfusione o a causa della sommistrazione di un vaccino.
Nel 2005, però, l’impiegato ha citato in Tribunale il ministero della Salute, per ottenere un risarcimento, che a differenza dell’indennizzo, si basa sul riconoscimento di una «colpa» del Ministero. Colpa che a detta del giudice «deve ravvisarsi nella ripetuta inosservanza delle norme poste a presidio della salute collettiva dal rischio, già noto all’epoca dei trattamenti sanitari a cui fu sottoposto l’interessato, di contagio originato dalla trasfusione». «Sebbene sino al 1988 non fossero disponibili test di screening specifici per l’identificazione dei donatori infetti da Hcv», si legge ancora nella sentenza, «la Cassazione dispone che il ministero della salute risponde per il contagio da virus Hcv a partire dalla data di conoscenza dell’epatite B, essendo tenuto a controllare già dai primi anni 70 che il sangue dei donatori non presentasse alterazioni delle transaminasi».
Una sentenza destinata ad avere notevoli conseguenze e che interesserà i numerosi malati che hanno già avuto il riconoscimento dell’indennizzo previsto dalla legge.
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