CAUSA DI SERVIZIO E CONTAGIO DA COVID – 19

A fronte della grave e perdurante emergenza sanitaria da Covid-19, il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno hanno emanato due importanti Circolari che hanno avuto il merito di equiparare la causa virulenta a quella violenta; vale a dire, in altri termini, che il contagio da Coronavirus subito da un soggetto appartenente ai comparti di Pubblica Sicurezza è stato equiparato, a tutti gli effetti, all’ipotesi di lesione traumatica.

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Pertanto, tra le ipotesi di lesioni traumatiche per causa violenta (traumi da energia meccanica, elettrica, termica, pressoria, chimica) oggi rientrano, a pieno titolo, anche le infermità derivanti da causa virulenta quale appunto il contagio da Covid 19, rispetto alla quale troverà, dunque, piena applicazione la fattispecie di cui all’art. 1880 del D. lgs. n. 66/2010 (Codice dell’Ordinamento Miliare).

Ciò significa, quindi, che qualora gli appartenenti al comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico dovessero contrarre il Covid – 19, le Amministrazioni di appartenenza sarebbero tenute ad avviare d’ufficio la procedura semplificata c.d. “Modello C” ai fini dell’immediato riconoscimento della dipendenza da causa di servizio delle patologie invalidanti determinate appunto dalla contrazione del Coronavirus.

Ciò consentirà al soggetto leso di conseguire, nel breve termine, i principali benefici economici connessi al riconoscimento della causa di servizio quali: l’Equo Indennizzo e la Pensione Privilegiata Ordinaria,  nonché le ulteriori indennità economiche previste in favore dei dipendenti pubblici a cui venga in aggiunta attribuito lo status di Vittima de Dovere.

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Ebbene, alla luce della citata equiparazione tra causa violenta e causa virulenta, gli appartenenti alle Forze di Polizia e alle Forze Armate che contraggono il Coronavirus durante l’espletamento degli obblighi di servizio e, successivamente, subiscono lesioni irreversibili all’apparato respiratorio o cardio circolatorio oppure addirittura il decesso, potranno fruire delle predetti indennizzi erogati sotto forma di indennità una tantum o vitalizio.

OMESSA ATTIVAZIONE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE DEL “MODELLO C”

Tuttavia, ove l’Amministrazione di appartenenza dovesse decidere di non attivare d’ufficio il c.d. Mod. C, sarà in tale ipotesi necessario presentare apposita domanda corredata da tutta la documentazione (amministrativa e medica) necessaria per offrire sufficiente dimostrazione circa l’esistenza di un nesso causale (quanto meno in termini di concausa efficiente e determinante) tra invalidità permanente/decesso e l’espletamento dei Fatti di Servizio, durante i quali il militare ha contratto il Covid 19.

In questi ultimi casi di avvio della procedura amministrativa “su istanza di parte”, la domanda dovrà essere supportata dalla documentazione di seguito indicata:

  • foglio matricolare/ stato di servizio redatto dall’Amministrazione di appartenenza, che riporti in sintesi l’attività svolta dal soggetto che ha contratto, nel corso del servizio, il Coronavirus;
  • certificazione medica – comprese le cartelle cliniche nell’ipotesi di ricovero – che possano contribuire a dimostrare la sussistenza del predetto nesso causale tra invalidità permanente/decesso e l’espletamento dei fatti di servizio.

È bene sul punto evidenziare che tanto la dimostrazione del nesso eziologico tra patologia invalidante e servizio prestato, quanto la determinazione della complessiva percentuale di invalidità permanente che consegue alla contrazione del Covid 19, coinvolge numerosi e complessi profili fattuali, amministrativi, giuridici e medico – legali i quali dovranno essere attentamente studiati da un legale con l’ausilio di medici – legali qualificati nel settore, e ciò anche al fine di valutare l’opportunità di impugnare dinanzi la competente Corte dei Conti un eventuale provvedimento di diniego emanato dalla Pubblica Amministrazione.

L’Avv. Mario Lazzari studia, da diversi mesi, con il prezioso supporto di professionisti specializzati nell’ambito delle patologie infettive e respiratorie, pratiche afferenti le cause di servizio e gli infortuni sul lavoro e connesse alla contrazione del Coronavirus.

Da anni Lo Studio Legale Lazzari instaura e gestisce pratiche giudiziarie dinanzi al TAR, Consiglio di Stato, Corte di Conti – Sezione Regionale e Centrale d’Appello o per la tutela dei diritti dei soggetti appartenenti al Comparto Sicurezza (Esercito Italiano, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco,  etc… )

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