
Accade spesso che le ultime volontà contenute in un testamento e/o le donazioni eseguite in vita dalla persona defunta possano generare dei veri e propri conflitti tra gli eredi che sfociano quasi sempre in complicati e dispendiosi procedimenti giudiziari.
Per tale ragione, l’assistenza di un avvocato esperto in successioni, che vanti una solida esperienza in questa specifica materia, risulta essere di fondamentale importanza per ottenere la piena tutela dei propri diritti successori.
Indice
1) Cos’è il diritto successorio
Il diritto successorio (o di successione) è un settore giuridico molto complesso, oltre che particolarmente delicato, perché si occupa di tutte le problematiche che scaturiscono dalla morte di un soggetto, disciplinando il passaggio del suo patrimonio in favore di parenti o, comunque, di persone care, con inevitabili ripercussioni sugli equilibri familiari, specie quando l’asse ereditario comprende beni di consistente valore economico.
Con particolare riferimento alle situazioni giuridiche che vengono trasferite dal de cuius ad altri soggetti, la successione si divide in:
- successione a titolo universale: quando il successore subentra in tutti i diritti ed obblighi del defunto, o in una quota degli stessi, e prende il nome di “erede”;
- successione a titolo particolare: in questo caso il successore è denominato “legatario” e subentra soltanto in uno o più diritti, od obblighi, determinati (c.d. legati).
A seconda che i “chiamati all’eredità” vengano individuati dalla legge o dal testamento, la successione si distingue in legittima o testamentaria.

Si rientra nell’ambito della successione legittima nell’ipotesi in cui la persona defunta non abbia lasciato testamento o non abbia disposto di tutti i suoi beni (c.d. testamento parziale) oppure, ancora, quando il testamento, benché presente, risulti non essere valido. I Successori legittimi sono, quindi, coloro che hanno titolo a succedere in base alla legge e rientrano in questa categoria: il coniuge, i figli, gli ascendenti, i fratelli o i loro discendenti; in assenza subentrano gli altri parenti fino al sesto grado.
Se vi sono più parenti di pari grado, l’eredità si ripartisce tra questi in parti uguali.
Laddove il de cuius non abbia nemmeno un parente entro il sesto grado, tutte le sue sostanze saranno devolute allo Stato, che ne diventerà il proprietario, ma sarà tenuto a pagare gli eventuali debiti ereditari entro il limite costituito dal valore complessivo dei beni ricevuti.
La successione testamentaria è quella regolata dal testamento, cioè dall’autonomia della persona che decede, la quale indica i soggetti che saranno suoi successori. Sennonché, la legge prevede, anche in presenza di testamento, che ai parenti più prossimi (c.d. legittimari o eredi necessari) sia riservata una determinata quota di eredità (c.d. quota legittima), che, dunque, non potrà essere in alcun modo lesa dalla volontà del testatore.
Rientrano nel novero dei legittimari: il coniuge, i figli e, in mancanza, gli ascendenti.
2) Cos’è un testamento di successione
Il testamento è l’atto con il quale la persona dispone del proprio patrimonio per il tempo in cui non sarà più in vita
Affinché un testamento sia valido è necessario che il testatore al momento della redazione, sia maggiorenne, non interdetto e, comunque, capace di intendere e di volere.
La legge prevede diverse tipologie di testamento, ovvero:
- Il testamento olografo: rappresenta la forma più semplice di testamento; si tratta di una scrittura privata che deve essere redatta per intero, datata e sottoscritta da chi lo realizza, poiché la mancanza di autografia lo renderebbe nullo. La sottoscrizione, posta alla fine delle disposizioni testamentarie, deve contenere nome e cognome del testatore. La data deve contenere giorno, mese e anno in cui il testamento è scritto.
- Il testamento pubblico:è uno dei due tipi di testamento redatti dal notaio nella forma di atto pubblico. Chi fa testamento deve essere in presenza di due testimoni (o di quattro, se incapace di leggere o scrivere oppure se sordo, muto o sordomuto) e dichiarare la sua volontà al notaio, il quale la riceve, trascrive e legge al testatore in presenza dei testimoni. Queste formalità sono indicate nel testamento stesso, che deve essere sottoscritto dal testatore, dai testimoni e dal notaio.
Anche in questo caso devono essere indicati il luogo, la data del ricevimento e l’ora della sottoscrizione.
- Il testamento segreto: il testatore consegna al notaio una schedacontenente le disposizioni testamentarie. Il notaio la riceve e conserva. Questa consegna avviene di persona, in presenza di due testimoni, e il notaio provvederà a sigillare la scheda testamentaria. Sullo stesso involucro contenente la scheda, il notaio riporterà l’atto di ricevimento, che sarà sottoscritto da lui stesso, dal testatore e dai testimoni.
- I testamenti speciali: si tratta didichiarazioni rese dal testatore a un pubblico ufficiale (o figura equivalente) in circostanze particolari. Hanno un’efficacia limitata nel tempo, ossia tre mesi dal ripristino della situazione ordinaria.
Il testamento può essere sempre modificato e revocato dal testatore, inoltre, il legislatore non consente che un testamento venga riferito oralmente, per cui la volontà testamentaria non espressa in una delle anzidette forme previste dalla legge è priva di valore giuridico.
3) Donazione e successione: di cosa si tratta?
Nel corso della propria esistenza, chiunque può decidere di donare i propri beni a un altro soggetto. Una donazione, per essere ritenuta tale, deve essere realizzata per puro spirito di liberalità, comportando un volontario arricchimento del beneficiario (c.d. donatario) e, contemporaneamente, un impoverimento del donante.
Talvolta, può accadere che una donazione fatta da un soggetto quando era ancora in vita vada a ledere i diritti degli eredi c.d. legittimari.
Ebbene, prima di analizzare il rapporto tra donazione e successione, è utile ricordare che la legge riserva ai legittimari (coniuge, discendenti o ascendenti) una quota dell’eredità che non potrà essere lesa dalle disposizioni testamentarie né, tantomeno, dalle eventuali donazioni fatte in vita dal defunto.
Pertanto, se a causa di alcune donazioni effettuate in vita dal de cuius un legittimario ha subito la lesione della sua quota legittima, le liberalità resteranno comunque valide ed efficaci, ma l’erede che ha subito un’ingiusta diminuzione dei propri diritti successori potrà esercitare la c.d. azione di riduzione sulle donazioni.
A tal proposito, l’ordinamento stabilisce che le donazioni si riducono cominciando dall’ultima e risalendo via via a quelle anteriori.
Occorre precisare, inoltre, che tali donazioni potranno essere ridotte soltanto dopo che sia stato esaurito il valore dei beni di cui è stato disposto per testamento. Ciò significa che il legittimario leso dovrà, dapprima, agire per la riduzione delle quote spettanti agli altri eredi e ai legatari e, successivamente, ove risulti ancora insoddisfatto, potrà agire per la riduzione delle donazioni, partendo da quella più recente.
Ulteriori conseguenze giuridiche si producono se il de cuius, in vita, ha effettuato delle donazioni in favore degli stessi legittimari; infatti, laddove quest’ultimi – che hanno fruito di una donazione – decidano di accettare espressamente o tacitamente l’eredità, saranno obbligatoriamente soggetti alla c.d. collazione: trattasi di un istituto che opera al fine di ricondurre all’interno dell’asse ereditario tutti i beni donati, direttamente o indirettamente, dal de cuius agli stessi legittimari, per ripristinare tra questi una parità di trattamento nella ripartizione del patrimonio oggetto di successione.
Infine, è bene evidenziare le differenze tra la “collazione” e “l’azione di riduzione”, dato che, pur intervenendo entrambi per comporre situazioni di disuguaglianza, si differenziano sia per lo scopo che per ambito di operatività.
Infatti, mentre la collazione è diretta a garantire un eguale trattamento tra i legittimari, non in quanto tali, ma solo nel caso in cui tra gli stessi vi siano anche dei donatari, non dispensati dal de cuius dall’obbligo di conferimento dei beni, l’azione di riduzione viene esercitata per rendere inefficaci le donazioni compiute in vita dal defunto qualora abbiano leso la quota di eredità spettante ad un legittimario.
4) Avvocati esperti in Successioni ed Eredità
La consulenza da parte di avvocati esperti in successioni ed eredità garantisce non soltanto la più efficace tutela dei diritti successori, ma anche un’equa ripartizione del patrimonio ereditario.
In concreto, l’avvocato specializzato in casi di eredità presta la propria competenza, principalmente:
– nella redazione del testamento, consigliando al testatore la migliore soluzione giuridica da adottare, per prevenire futuri contrasti tra gli eredi;
– nella fase successiva al decesso della persona, per assistere ed eventualmente rappresentare in giudizio, uno o più chiamati all’eredità (eredi legittimari, legittimi o testamentari) o chiunque si sentisse leso nei propri diritti successori, da altri chiamati all’eredità.
– nella fase di divisione ereditaria, vale a dire quando non vi sia un accordo tra i coeredi su come suddividere fisicamente il patrimonio del de cuius, in modo tale che ognuno abbia una porzione corrispondente alla propria quota di eredità.
E’ fondamentale, dunque, rivolgersi a un professionista competente nella materia, in grado di fornire utili consigli, diretti a evitare future controversie familiari.
5) Ti serve subito un avvocato?
– Ti occorre un avvocato competente in pratiche di successioni a Lecce? Gli avvocati Mario e Massimo Lazzari, che vantano una solida esperienza in questo complesso settore, sono in grado di fornire la giusta soluzione ad ogni questione ereditaria.
– Hai bisogno di un avvocato specializzato in successioni a Bologna? L’avvocato Maurizio Lazzari, e i suoi consulenti specializzati, ti forniranno il supporto necessario per far valere i tuoi diritti ereditari.
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