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Hai subito episodi di violenza domestica e maltrattamenti in famiglia? Qui trovi cosa fare e come tutelare i tuoi diritti.
Professionisti al tuo fianco! Ecco gli avvocati che si occupano di violenza domestica e maltrattamenti
Che cosa si intende per maltrattamenti in famiglia
Per maltrattamenti in famiglia si intendono comportamenti reiterati tenuti in ambito domestico o para-familiare (coniugi, conviventi, ex conviventi, genitori/figli, altri familiari) che determinano una sistematica sopraffazione: non solo percosse o lesioni, ma anche violenza psicologica, controllo, minacce, umiliazioni, isolamento, violenza economica (impedire accesso al denaro), limitazioni alla libertà.
La ripetizione e l’intensità delle condotte generano un clima di paura e soggezione.
Il fenomeno può intrecciarsi con altri reati: stalking, lesioni, violenza sessuale, sequestro di persona, violenza privata, minacce. Riconoscerlo per tempo significa prevenire escalation e proteggere anche i figli, spesso vittime dirette o indirette.
In presenza di maltrattamenti in famiglia è essenziale documentare gli episodi per rendere tutelabile la violenza domestica anche quando non lascia segni visibili. In situazioni di pericolo chiama subito il 112 e valuta con un avvocato l’attivazione del Codice Rosso e degli ordini di protezione (allontanamento, divieto di avvicinamento, assegnazione della casa familiare).
Cosa fare subito (sicurezza, referti, denunce, ordini di protezione)
In caso di violenza domestica, la priorità è mettere in sicurezza te e i tuoi figli. Ecco gli step operativi:
- Emergenza: se temi per l’incolumità, chiama il 112. Allontanati dal luogo del pericolo e non rimanere da sola/o.
- Assistenza sanitaria: recati in Pronto Soccorso anche per lesioni lievi; il referto sanitario è fondamentale (data/ora, descrizione, compatibilità delle lesioni con i fatti).
- Denuncia/querela: puoi presentarla presso Carabinieri/Polizia o Procura. Nelle ipotesi di violenza domestica si attiva il canale accelerato del “Codice Rosso” (priorità nella trattazione).
- Ordini di protezione (sede civile): è possibile chiedere l’allontanamento del maltrattante dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento, con provvedimenti urgenti a tutela tua e dei minori.
- Rete di protezione: contatta un centro anti-violenza e attiva una rete familiare/amicale di supporto. In Italia è disponibile il 1522 (numero nazionale antiviolenza e stalking).
- Assistenza legale: un avvocato esperto in maltrattamenti imposta la strategia integrata (penale + civile), cura la documentazione e ti segue in ogni fase, incluse le misure urgenti.
Dopo queste prime azioni, mantieni alta l’attenzione su sicurezza e prove: evita confronti diretti col maltrattante, non cancellare messaggi o chat (fai copie in cloud/su dispositivo sicuro), conserva ogni referto e ricevuta, avvisa scuola/medico di base/servizi sociali se coinvolti i minori e prepara, con l’avvocato, un piano di sicurezza personale (contatti rapidi, luoghi sicuri, modalità di comunicazione).
Se il maltrattante viola ordini o misure, segnala immediatamente alle forze dell’ordine. Un supporto legale continuativo ti aiuta a coordinare penale e civile, ridurre i rischi e accelerare i provvedimenti di tutela.
Contatta una delle nostre sedi
Le prove contano: come raccogliere e conservare le prove
Nelle situazioni di maltrattamenti in famiglia/violenza domestica la differenza tra un racconto credibile e una tutela effettiva la fanno tracciabilità e qualità delle prove.
L’obiettivo è costruire un dossier coerente, datato e verificabile, che confermi la reiterazione delle condotte e il loro impatto su di te e sui minori. Meglio poche prove ordinate e solide che molte confuse o alterate.
Prove sanitarie
Come:
- Referto di Pronto Soccorso: anche per lesioni lievi; deve riportare data/ora e dinamica riferita.
- Visite e follow-up: certificazioni specialistiche, diagnostica (RX, TAC, ecografie), terapie e prognosi.
- Documentazione fotografica: foto delle lesioni in più momenti (giorno 1 / 3 / 7…), con data e, se possibile, metadati.
Non modificare le immagini, non usare filtri; conserva gli originali.
Prove digitali
Rientrano:
- Messaggi/Chat/E-mail con minacce, insulti, ammissioni: fai screenshot con data/ora e mittente/ID visibile.
- Backup: esporta le conversazioni (WhatsApp/Telegram/…) e salvale in cloud protetto o su supporto esterno.
- E-mail: salva i file .eml/.msg per conservare intestazioni (più forti dello screenshot).
Non cancellare nulla; attiva backup automatici. Evita forward che alterano formattazione e metadati.
Registrazioni audio/video (quando lecito)
- Se sei parte della conversazione, la registrazione può essere utilizzata come prova: registra integralmente e conserva la copia originale.
- Video: riprese della scena/ambiente subito dopo l’episodio (porte danneggiate, oggetti rotti, disordine).
Niente montaggi/tagli; annota contesto (luogo, presenti, orario).
Testimonianze (rafforzano credibilità)
Possono includere tutte le persone informate: vicini, parenti, amici, colleghi, insegnanti. Raccogli i dati di ognuno e organizza le testimonianze per nome, cognome, recapito e breve descrizione di ciò che hanno visto/udito.
Prove della violenza economica
- Negazione di denaro per spese essenziali, blocco carte/conti, password trattenute.
- Documenti: estratti conto, buste paga, e-mail del datore, ricevute rifiutate, richieste di denaro inoltrate e risposte.
- Effetti: morosità bollette/affitto, impossibilità di acquisti necessari ai minori.
La violenza economica può essere ben documentata ed è spesso sottovalutata.
Precedenti segnalazioni e interventi
- Chiamate al 112 (numero di intervento, data/ora).
- Denunce/querele precedenti, verbali di sopralluogo, relazioni di servizi sociali/scuola.
- Referti pregressi correlati ad episodi analoghi.
Tutela penale: reati, misure cautelari e Codice Rosso
La tutela penale ha due obiettivi immediati: fermare le condotte e proteggere la vittima, poi accertare le responsabilità e sanzionare l’autore.
Nei casi di violenza domestica/maltrattamenti, l’ordinamento prevede corsie preferenziali e strumenti cautelari in grado di incidere da subito sulla sicurezza quotidiana.
- Procedimento penale prioritario (Codice Rosso). L’inoltro della denuncia/querela per maltrattamenti e violenza domestica attiva un canale accelerato: la Procura dispone l’ascolto rapido della persona offesa da parte della Polizia Giudiziaria e valuta tempestivamente le misure urgenti. Questo significa tempi ridotti per i primi atti (audizione, acquisizione chat, referti, escussione testimoni, richiesta di filmati), così da prevenire nuove aggressioni o pressioni. È fondamentale presentare una narrazione precisa e documentata: luoghi, giorni/ore, escalation, presenza di minori, condotte di controllo e isolamento, prove digitali.
- Misure cautelari a protezione immediata. In base alla gravità e alla concretezza del pericolo, il giudice può disporre: allontanamento dalla casa familiare, divieto di avvicinamento e di comunicazione (anche via telefono/chat/social), prescrizione di non frequentare luoghi in cui la vittima vive o lavora, e – nei casi più critici – braccialetto elettronico o custodia cautelare. La scelta della misura dipende da attualità del rischio, recidiva, violazioni pregresse, presenza di minori esposti e dalla solidità degli elementi raccolti (referti, chat, testimonianze). Ogni violazione delle misure va segnalata subito alle forze dell’ordine.
- Reati connessi e quadro accusatorio. Spesso i maltrattamenti si intrecciano con altri reati: lesioni (anche lievi ma reiterate), minacce e stalking (molestie continuative, pedinamenti, ossessivo controllo), violenza sessuale, violenza privata (costrizione a comportamenti contro la propria volontà), danneggiamento (oggetti, arredi, auto). L’inquadramento unitario consente alla Procura di fotografare la reiterazione e la pericolosità del comportamento, rafforzando la richiesta di misure restrittive e, più avanti, il capo di imputazione.
- Coordinamento con la tutela civile/familiare. La protezione penale va di pari passo con i provvedimenti civili: ordini di protezione, assegnazione della casa familiare, regolazione affidamento/collocamento dei minori, incontri protetti o sospensione dei contatti, mantenimento. Un’azione integrata evita “vuoti” di tutela tra un procedimento e l’altro e garantisce continuità nelle misure di protezione.
Studio Legale Lazzari ti assiste nella stesura della denuncia (anche urgente), nella raccolta e cristallizzazione delle prove, nell’audizione davanti alla Polizia Giudiziaria, nella richiesta di misure cautelari proporzionate al rischio e nel coordinamento con gli ordini di protezione in sede civile.
Se hai urgenza, contattaci subito: possiamo predisporre istanze cautelari e attivare i canali del Codice Rosso con priorità.
PRONTO INTERVENTO - Se sei in pericolo agisci ora
Se temi per la tua incolumità o per quella dei tuoi figli, chiama subito:
- 112 – Emergenze (intervento immediato delle forze dell’ordine)
- 1522 – Numero nazionale antiviolenza e stalking (h24, gratuito, anche multilingua)
Tutela civile e familiare: casa familiare, affidamento, assegni
La tutela civile serve a mettere in sicurezza la quotidianità tua e dei minori mentre procede l’azione penale. Nei casi urgenti il giudice può intervenire in tempi rapidi con provvedimenti provvisori, poi confermati o modificati nella fase di merito.
Quando vi sono figli minori o un rischio concreto, può essere disposta l’assegnazione della casa familiare alla vittima e regolati affidamento, collocamento e tempi di visita: dalle visite vigilate fino alla sospensione nei casi più gravi. In parallelo si definiscono le risorse economiche: assegno di mantenimento per i figli, riparto delle spese straordinarie e, se ricorrono i presupposti, un contributo per la vittima, specie in presenza di violenza economica.
I provvedimenti civili vengono coordinati con quelli penali (es. divieto di avvicinamento) per evitare vuoti di protezione e conflitti tra calendari o regole. Ogni violazione va segnalata subito: può comportare l’inasprimento delle misure.
Il nostro Studio può aiutarti a preparare l’istanza d’urgenza con le prove utili (referti, chat, testimonianze, ecc…), coordiniamo penale e civile e ti supportiamo nell’esecuzione pratica dei provvedimenti (casa, figli, risorse).
Risarcimento dei danni per la vittima
La vittima ha diritto al risarcimento dei danni subiti. Le principali voci:
Danni patrimoniali
-
Spese mediche e psicologiche (presenti e future), farmaci, terapie.
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Danni a cose (smartphone, arredi), traslochi/sistemazioni temporanee, sicurezza (serrature, dispositivi).
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Perdita/reduzione del reddito (giorni di lavoro persi, opportunità mancate).
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Costi per figli (supporto psicologico, visite, attività protette).
Danni non patrimoniali
-
Danno biologico (lesioni temporanee/permanenti secondo criteri medico-legali).
-
Danno morale (sofferenza, paura, ansia, umiliazione).
-
Danno esistenziale (compromissione stabile della qualità di vita, relazioni, autonomia).
-
Danno alla vita di relazione e, se ricorrono i presupposti, danno ai minori.
FAQ - Domande frequenti sui maltrattamenti in famiglia
Se c’è pericolo, sì: chiama il 112. La denuncia attiva tutele (Codice Rosso, misure cautelari). Un avvocato ti aiuta a redigere un racconto preciso e allegare le prove.
In sede civile sono possibili ordini di protezione urgenti (allontanamento, divieto di avvicinamento, casa familiare). Valutiamo la strategia più adatta al tuo caso.
Il giudice può disporre affidamento, collocamento, incontri protetti o sospensione dei contatti, oltre al supporto dei servizi sociali. Il superiore interesse del minore guida ogni decisione.
È violenza economica. Documenta blocchi/limitazioni, estratti conto, buste paga, messaggi; chiediamo misure civili per garantire risorse essenziali a te e ai minori.
Se sei parte della conversazione, la registrazione può essere utilizzabile come prova. Conservala in copia integra con data/ora.
È un canale prioritario: dopo la denuncia, la persona offesa viene ascoltata rapidamente e la Procura valuta subito misure cautelari. L’obiettivo è ridurre i tempi e aumentare la protezione.
Sì. La denuncia attiva tutele (Codice Rosso, misure cautelari) e consente di raccogliere le prove con l’aiuto della PG. Intanto inizia un dossier: referti, chat, testimonianze, diario.
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