Il padre si faceva le canne? Può scordarsi l’affido condiviso del figlio
Il padre separato che si faceva le canne può scordarsi l’affido condiviso del minore, anche se giura e spergiura che con gli spinelli ha chiuso con «l’insana abitudine», come la chiama il giudice: per dimostrare che è acqua passata l’interessato ha portato un certificato medico proveniente da laboratorio privato, che tuttavia da solo non basta. È quanto emerge dall’ordinanza emessa pochi giorni fa dalla prima sezione civile del tribunale di Catania (presidente Mariapaola Sabatino). Luogo protetto Ha un bel dire, l’ex marito: ha portato un referto sanitario secondo cui non c’è traccia di cannabis nel suo organismo. Decisiva invece la
Continua a leggere >Giudice inglese cancella 91 divorzi di cittadini italiani: «Residenze fittizie per accelerare i tempi»
Sir James Munby, giudice supremo britannico nelle dispute di divorzio, denuncia 179 casi di italiani che si erano appellati alla corte britannica per porre fine al proprio matrimonio. Le sentenze, a parere del magistrato che ha agito su mandato della Corona, vanno considerate «nulle per frode». E il motivo va ricercato proprio nella cassetta postale che è risultata essere l'improbabile indirizzo di residenza di tante coppie del nostro Paese decise a battere la via inglese per divorziare.In altre parole – secondo la denuncia di sir James rilanciata ieri dal Financial Times – coppie infelici di residenti in Italia fingevano
Continua a leggere >Non è soggetto a prescrizione l’assegno di mantenimento durante la separazione
Durante la separazione l'assegno di mantenimento non è soggetto a prescrizione. Infatti, le conseguenze giuridiche dell'interruzione del vincolo sussistono solo dopo la sentenza di divorzio.Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l'ordinanza n. 7533 del 1 aprile 2014, ha accolto il ricorso di una ex moglie presentato contro la sentenza di merito che aveva pronunciato la prescrizione del credito vantato nei confronti del coniuge separato in relazione al mantenimento non versato dal 1992 al 2000. L'ex marito si è opposto al pignoramento presso terzi notificatogli a istanza della ex moglie per il pagamento della somma da lui dovuta
Continua a leggere >Separazione non addebitabile alla moglie infedele se il marito confessò di non esserle stato accanto
L’addebito della separazione non può andare alla moglie, che pure tradiva il marito, se quest’ultimo ha confessato di non esserle stato accanto, moralmente e materialmente, violando così i doveri coniugali di assistenza morale e materiale, causa della crisi matrimoniale. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza 2231 del 3 febbraio 2014, ha accolto il ricorso di una moglie contro la decisione della Corte d’appello di Firenze che ha confermato la separazione con addebito alla donna, l’affido condiviso della figlia minorenne alla madre, la regolamentazione del diritto di visita del padre, e l’obbligo del padre di versare per
Continua a leggere >Assegno ridotto all’ex moglie che non cerca un lavoro idoneo dopo la fine del matrimonio
Ridotto l’assegno divorzile all’ex modella, che non si attiva a trovare un lavoro idoneo dopo la fine del matrimonio, considerata la negativa incidenza dell’età per riprendere l’attività di indossatrice. Lo stabilisce la Cassazione con la sentenza n. 2546, pubblicata oggi dalla prima sezione civile. Il collegio di legittimità respinge il ricorso di una donna contro la sentenza della Corte d’appello di Roma che aveva stabilito che fosse ridotto l’assegno divorzile in suo favore. La donna, di professione indossatrice prima del matrimonio, si era completamente dedicata alla cura delle figlie e del marito benestante. I giudici di secondo grado aveva accertato
Continua a leggere >Non può essere condannata alla restituzione delle spese di convivenza la compagna che per amore ha seguito il partner all’estero.
Le erogazioni sostenute durante la coabitazione non possono essere restituite dalla convivente che aveva deciso di seguire il compagno all’estero per amore, in quanto dette contribuzioni economiche vanno intese come adempimenti che la coscienza sociale considera doverosi nell’ambito di un considerato rapporto affettivo che non può non implicare, pur senza la cogenza giuridica di cui all’art.143, comma 2 c.c. , forme di collaborazione e assistenza morale e materiale La donna, che peraltro come emerge dagli atti processuali avrebbe rinunciato alla sua carriera e si sarebbe occupata in costanza di rapporto dei bisogni della coppia e del figlio successivamente nato, era
Continua a leggere >Non spetta l’assegno al coniuge quando il suo nuovo lavoro gli consente di godere di un reddito equivalente a quello goduto in passato
La Corte di Cassazione con la sentenza 1272 del 22.01.2014 ha confermato la sentenza del giudice di merito che aveva negato l’assegno divorzile richiesto dalla ex coniuge già beneficiaria dell’assegno di mantenimento e che, durante la separazione, aveva trovato impiego con un contratto di lavoro a progetto, percependo un reddito superiore a quello goduto in costanza di matrimonio. Secondo un costante orientamento giurisprudenziale, la determinazione dell’assegno divorzile non è legato al mantenimento deciso in sede di separazione, giacché alla stregua dell’art.5 L. 898/70, nel determinare il quantum il giudice deve procedere alla verifica del rapporto tra le attuali condizioni economiche
Continua a leggere >Assegno di mantenimento – Aumentabile in favore degli adolescenti
Il mantenimento in favore dei figli adolescenti può essere aumentato dal giudice del divorzio senza la prova delle maggiori necessità dei minori che sono connaturate alla fascia di età. Lo ha sancito la Cassazione con la sentenza n. 12974/2012
Continua a leggere >Aborto – Decide solo la donna
La decisione sull’interruzione di gravidanza spetta solo alla donna. Con questa motivazione la Corte costituzionale ha stabilito l’inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’art.4, L. n. 194/1978
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