Tag Archives: Pensioni privilegiate e Cause di servizio

Lo Studio dedica parte delle sue attività alla gestione delle c.d. cause di servizio.

Spesso accade infatti che il dipendente pubblico, durante lo svolgimento del proprio servizio contragga, una malattia o subisca un infortunio talmente grave da compromettere irreversibilmente il suo stato di salute; in casi di questo tipo, il soggetto leso avrà la facoltà di attivare una procedura diretta a verificare se la lesione patita sia dipesa o meno dal lavoro svolto; nell’ipotesi in cui l’accertamento fosse positivo, il dipendente pubblico potrebbe ottenere una serie di benefici economici, tra i quali meritano particolare attenzione: la “pensione privilegiata” e “l’equo indennizzo”.

Il professionisti dello Studio Lazzari hanno maturato una solida esperienza in questo particolare settore, regolato da una complessa normativa legislativa e regolamentare, a sua volta integrata da orientamenti giurisprudenziali non sempre uniformi.

CAUSA DI SERVIZIO … il Ministero nega anche l’evidenza.

Sempre più frequentemente avviene che, a fronte della richiesta di riconoscimento della “causa di servizio” di una determinata patologia, dopo l’accertamento e quantificazione del danno da parte della C.M.O., il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio neghi la correlazione di quella patologia con il servizio prestato. I PARERI CONTRADDITTORI, INSUFFICIENTI E PRIVI DI ADEGUTATA MOTIVAZIONE DEL C.V.C.S.  Nonostante  il Militare abbia specificato nella propria domanda  -  è documentato dai rapporti informativi redatti dai suoi superiori - che lo stesso è stato esposto, per un lungo lasso di tempo, a fattori di forte stress psico-fisico, vale a dire eventi

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Risarcimento di oltre 75.000 euro a chi dimostra di aver subito danni per il Vaccino Anti Covid

Il governo Draghi, con l’ultimo decreto Sostegni, ha stanziato ben 150 milioni di euro per risarcimenti e indennizzi per eventuali danni che potrebbero essere stati causati dai vaccini. Il presupposto è di concedere risarcimenti per chi dimostra di aver avuto un danno dai vaccini anti Covid. Il contorno normativo è quello della Legge 210 del 1992. In questa norma è previsto il riconoscimento di un indennizzo per chi subisce danni irreversibili dalle vaccinazioni obbligatorie e dalle trasfusioni di sangue. A partire da questa norma si può di certo dire che l’indennizzo è garantito per le categorie oggi obbligate alla vaccinazione

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PENSIONI PRIVILEGIATE – Continuano a farsi strada i Risarcimenti dei Danni per i ritardi della Pubblica Amministrazione.

Risarcimento dei danni da ritardata definizione del procedimento amministrativo Continuano le sentenze che liquidano rilevanti indennizzi a favore dei cittadini, che hanno chiesto ed ottenuto il risarcimento del danno da ritardata conclusione dell’iter amministrativo nei termini di legge. In una sentenza del TAR Lecce, patrocinata dall’Avv. Mario Lazzari e che ha fatto scuola ed apri-pista, il giudice ha condannato il Ministero della difesa al pagamento di un risarcimento quantificato, in via equitativa, nella misura di €.10.000,00 oltre al rimborso delle spese legali di giudizio. La giustizia amministrativa non ha potuto che richiamare la norma di cui all’art. 97 della Costituzione

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NON È SOTTOPOSTA AD ALCUN LIMITE TEMPORALE LA DOMANDA DIRETTA AD OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATUS DI “VITTIMA DEL DOVERE” O “DI SOGGETTO AD ESSA EQUIPARATO”

Assume certamente particolare rilievo la recente sentenza resa dal Tribunale del Lavoro di Roma che, confermando il consolidato orientamento della Suprema Corte sulla questione, ha ribadito che “... sia l’accertamento di uno status che l’accertamento del diritto al riconoscimento di benefici di natura assistenziale sono entrambi diritti indisponibili, e come tali irrinunciabili  ed imprescrittibili ex art. 2934, II comma c.c..”. Casus decisus  In particolare, il caso sottoposto al vaglio del Tribunale romano prende le mosse da un ricorso presentato da un Maggiore pilota dell’Aeronautica militare, vittima nel 2000 di un incidente aereo per un malfunzionamento del velivolo, che gli aveva procurato

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LA PIENA CUMULABILITÀ TRA LA PENSIONE PRIVILEGIATA E LE SPECIALI ELARGIZIONI PREVISTE PER LE “VITTIME DEL DOVERE”

Con la recente ordinanza n. 3824/21 la Suprema Corte di Cassazione - Sezione Lavoro – ha elaborato l’importante principio di diritti secondo cui risulta possibile il cumulo tra il trattamento pensionistico privilegiato e le speciali elargizioni previste in favore delle “Vittime del Dovere”. IL CASUS DECISUS  La questione rimessa al vaglio della Cassazione trae origine dall’operazione di soccorso, in caso di pubblica calamità (ex L. n. 266 del 2005, articolo 1, comma 563, lettera d) prestata da un militare di leva in occasione di un incidente stradale tra due veicoli; a fronte di tali accadimenti, il militare proponeva apposita istanza amministrativa

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CAUSA DI SERVIZIO E CONTAGIO DA COVID – 19

A fronte della grave e perdurante emergenza sanitaria da Covid-19, il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno hanno emanato due importanti Circolari che hanno avuto il merito di equiparare la causa virulenta a quella violenta; vale a dire, in altri termini, che il contagio da Coronavirus subito da un soggetto appartenente ai comparti di Pubblica Sicurezza è stato equiparato, a tutti gli effetti, all’ipotesi di lesione traumatica. Ritieni di poter avere diritto ad una pensione privilegiata? Contattaci! Pertanto, tra le ipotesi di lesioni traumatiche per causa violenta (traumi da energia meccanica, elettrica, termica, pressoria, chimica) oggi rientrano, a pieno

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Pensione Privilegiata: Caso Studio

Il dipendente pubblico in attività, già titolare di pensione privilegiata, ha diritto a percepire l’indennità integrativa speciale e la tredicesima mensilità sul trattamento pensionistico privilegiato. Con una recente sentenza, la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Puglia, ha stabilito che spettano al dipendente pubblico che svolga attività lavorativa per la P.A., e sia già titolare di pensione privilegiata, l’indennità integrativa speciale e la tredicesima mensilità sul trattamento pensionistico privilegiato. Ritieni di poter avere diritto ad una pensione privilegiata? Contattaci! Il caso La vicenda sottoposta all’esame del giudice delle pensioni è stata patrocinata dall’Avv. Mario Lazzari, ed assume particolare

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Pensioni militari: cosa sono e come funzionano

Equo indennizzo e pensioni privilegiate militari: cosa sono e come funzionano Ecco offerto un ulteriore contributo, utile ed essenziale, su Pensioni privilegiate militari ed equo indennizzo, che rappresentano i principali trattamenti economici concessi al pubblico dipendente che abbia riportato infermità o lesioni (oppure il decesso) a causa del servizio svolto. Ritieni di poter avere diritto ad una pensione privilegiata? Contattaci! In questa guida vedremo in sintesi: che cosa sono, a chi spettano, e come si calcolano. Pensioni comparto sicurezza Prima di comprendere quali categorie di pubblici dipendenti godono, oggi, dei benefici economici che derivano dal riconoscimento della dipendenza di patologie

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Come calcolare pensione militare: info e consigli

Calcola pensione privilegiata Forze di Polizia Come più volte evidenziato nei precedenti articoli di approfondimento, l'abrogazione della pensione privilegiata ha riguardato il personale civile, ma non quello appartenente alle Forze Armate (Esercito, Marina e Aeronautica), all’Arma dei Carabinieri, alle Forze di Polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria) e militare (Guardia di finanza), al comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico. Nei loro confronti, dunque, sia che si tratti di Forze di Polizia ad ordinamento militare che ad ordinamento civile, resta  ferma il riconoscimento dei due tipi di trattamento  pensionistico privilegiato, vale a

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Pensione privilegiata

Pensione privilegiata militare. Come ottenerla? Vedi subito -->Talvolta può accadere che il dipendente pubblico, durante l’espletamento del proprio servizio, contragga una malattia o subisca un infortunio tale da pregiudicare il suo stato di salute; in tutti questi casi, egli ha facoltà di attivare una procedura tesa a verificare se la patologia o la lesione patita sia imputabile al lavoro svolto; ebbene, se l’infermità contratta viene riconosciuta dipendente dal servizio espletato, il pubblico dipendente potrà ottenere una serie di benefici economici, tra i quali merita particolare attenzione la c.d. pensione privilegiata. Ritieni di poter avere diritto ad una pensione privilegiata? Contattaci!

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PENSIONE PRIVILEGIATA – Accolto ricorso giudiziale avverso il diniego di pensione privilegiata

La Corte dei Conti – Sezione Giurisdizionale per la Puglia – con la sentenza n. 358/2017, resa in data 12/07/2017 ha accolto il ricorso presentato dal sig. M.S.M., patrocinato dall’Avv. Mario Lazzari, del Foro di Lecce, con cui è stato richiesto il riconoscimento del trattamento pensionistico privilegiato, inizialmente negato dall’amministrazione di appartenenza del militare. Ritieni di poter avere diritto ad una pensione privilegiata? Contattaci! La vicenda sottoposta all’esame della Corte dei Conti trae origine dal provvedimento emesso dal Ministero della Difesa, con cui era stata respinta la domanda di pensione privilegiata avanzata dal ricorrente con istanza del 30.12.2008, per l’infermità

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Baby pensionati: assegni troppo generosi

   Riequilibrare il sistema e l’iniquità tra generazioni. Spesso, quando si parla del rischio default del sistema previdenziale italiano, l’argomentazione che più facilmente e con più frequenza viene chiamata in causa è quella delle c.d. “baby pensioni”, cioè di quegli assegni particolarmente generosi concessi grazie al sistema retributivo in generale e ai requisiti permissivi previsti col Dpr 1902 negli anni ‘70 . Un sistema quello retributivo strutturato su meccanismi di calcolo che, per loro stessa natura, in un certo senso minano la capacità di “far quadrare i conti” e di mantenere un bilancio sano, mettendo così a rischio la stabilità

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I contributi figurativi

I contributi sono contributi “fittizi” (cioè non versati né dal datore di lavoro, né dal lavoratore), che vengono accreditati dall’Inps sul conto assicurativo del lavoratore, per periodi in cui si è verificata una interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa e, di conseguenza, non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori da parte del datore di lavoro. Una caratteristica dei contributi figurativi è quella di essere accreditati, d’ufficio o su domanda del lavoratore, senza alcun costo per il lavoratore stesso. Essi si differenziano pertanto dai contributi da riscatto (che coprono altri periodi, come ad esempio gli anni di studio universitario e

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In pensione per causa di servizio

La causa di servizio è il riconoscimento di una infermità o di lesioni fisiche contratte a causa del servizio prestato. Hanno diritto a tale riconoscimento gli appartenenti alle Forze di polizia, anche ad ordinamento militare, o alle Forze armate e ad altre categorie indicate nel Dpr n. 1092 del 1973. Il militare riconosciuto infermo per causa di servizio ha diritto:– alla retribuzione integrale per tutti i periodi di aspettativa presi a causa delle infermità riconosciute;– al rimborso delle spese di cura;– ad una maggiorazione degli scatti di anzianità pari al 2,50 per cento della retribuzione, per le categorie dalla I

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Ministro della Difesa – Chiarezza sui militari “vaccinati a morte”

Sarebbero i vaccini numerosi, ripetuti, spesso fatti senza rispettare i protocolli, a indebolire il sistema immunitario di migliaia di militari (3700 al momento) scelti dall’Esercito perché sanissimi. Sembrerebbe che queste procedure aprono le porte a malattie molto gravi, specialmente nel momento in cui vengono esposti a materiali tossici o sostanze inquinanti. Come denunciato da Repubblica.it con l’inchiesta di Vittoria Iacovella “Vaccinati a morte”, l’85 per cento dei militari ammalati non è neanche mai stato all’estero. Il problema è che non serve arrivare in Kosovo, o da qualsiasi altra parte, la stessa Italia con tutti i suoi veleni rappresenta un pericolo

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Amianto – escluse le invalidità trasformate

La tutela previdenziale prevista per i lavoratori del settore amianto, riguarda i titolari di pensioni di invalidità o di assegno di invalidità con decorrenza anteriore all’entrata in vigore della L. n. 257/1992, nonché coloro che alla data predetta non abbiano definitivamente cessato l’attività lavorativa o versino in uno stato di disoccupazione pur non avendo perso definitivamente la possibilità di svolgere attività lavorativa, mentre non riguarda i titolari di pensione di invalidità con decorrenza anteriore all’entrata in vigore della legge medesima che, anteriormente a tale data, abbiano maturato l’età pensionabile, qualora gli stessi, prima dell’operatività di detta disposizione, abbiano chiesto di

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Amianto – Non si computa la Cig

L. n. 257/1992, non rientrano nel computo complessivo dell’esposizione all’asbesto i periodi di sospensione dell’attività lavorativa per collocamento del lavoratore in cassa integrazione guadagni, purché questi abbiano significativa durata. Nel senso che abbiano determinato, a cagione del loro protrarsi e della loro eventuale prossimità ad altre sospensioni della prestazione lavorativa, l’effettivo venir meno del rischio tutelato”. Lo ha puntualizzato la Cassazione nella sentenza n. 18134/2010

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